Padel e infortuni: quando il gioco si fa duro…a volte è necessario fermarsi!
Il Padel e la sua crescente popolarità
Il padel sta guadagnando sempre più popolarità in tutto il mondo. Lo sport, nato in Messico all’inizio degli anni ’60, combina elementi di tennis e squash e si gioca su un campo più piccolo circondato da pareti in materiale solido, dal vetro alla muratura. Il padel è noto per la sua natura frenetica e dinamica, che lo rende uno sport emozionante e coinvolgente per giocatori di tutte le età e di diversi livelli di abilità. La sua semplicità e accessibilità hanno contribuito al suo fascino diffuso.
Uno dei motivi della crescente popolarità del padel sono i suoi numerosi benefici per la salute e il fitness. Lo sport offre un ottimo allenamento cardiovascolare, oltre che essere alla portata di tutti. Aiuta anche a migliorare l’agilità, la coordinazione e l’equilibrio grazie ai rapidi movimenti e riflessi richiesti in campo. Inoltre, il padel è uno sport sociale, spesso giocato in doppio, che promuove l’interazione sociale e il lavoro di squadra. Tuttavia, come ogni sport, il padel comporta il rischio di infortuni, legati alla stessa natura del gioco, che combina ampi movimenti di lateralità, rapidissimi cambi di direzione e movimenti esplosivi verso la rete o le pareti.
Padel e infortuni: cosa sappiamo ad oggi?
Sebbene la popolarità del padel sia in continuo aumento, la conoscenza sulle lesioni che si verificano durante questo sport è ancora limitata. I motivi possono essere diversi, dalla sua recente popolarità, al numero scarso di articoli presenti in letteratura e alla loro scarsa qualità, oltre che alla eterogeneità di giocatori che lo praticano.
In un recentissimo articolo del 2023, un gruppo di lavoro olandese ha cercato di fare chiarezza in questo campo, analizzando più 160 articoli presenti in letteratura, coinvolgendo circa 2000 giocatori. Cerchiamo di capire quali sono i principali infortuni legati al padel, perché e quanto spesso si verificano e chi è più soggetto.
Dallo studio è emerso che è il gomito l’articolazione più soggetta ad infortunio, coinvolgendo prevalentemente i tendini degli estensori del polso, comportando quello che si chiama il “gomito del tennista” (epicondilite). Le cause principali sono legate alle stesse caratteristiche del padel: la tipologia di racchetta che genera un rimbalzo differente alla racchetta da tennis andando a creare sollecitazioni continue ai tendini, le caratteristiche del campo che portano ad effettuare movimenti più rapidi e l’alto numero di colpi over head che creano sofferenza al gomito. Nel dettaglio secondo il gruppo di lavoro, il motivo principale che porta il gomito ad essere maggiormente suscettibile a lesione è l’alta richiesta muscolare dovuta a continue contrazioni eccentriche che si verificano dopo aver colpito la palla per rallentare il movimento. Questo porterebbe grande stress a livello tendineo.
Inoltre, come nella stragrande maggioranza degli sport non da contatto, le lesioni sono spesso il risultato di movimenti ripetitivi che creano sollecitazioni continue. Lesioni alla spalla, come tendiniti e borsiti, sono frequentemente riportate tra i giocatori di padel. Anche le lesioni agli arti inferiori, come distorsioni capsulo-legamentose a ginocchia e caviglia, sono comuni tra gli atleti di padel.
Le collisioni con muri o altri giocatori sono un’altra causa comune di infortuni nel padel. Durante il gioco, i giocatori possono entrare in contatto con il muro o con altri giocatori, aumentando il rischio di lesioni da impatto. Queste lesioni possono coinvolgere diverse parti del corpo, come spalle, gomiti e schiena.
Riprendendo l’articolo olandese del 2023, andiamo a vedere altri aspetti interessanti sulle lesioni nel padel. Il sesso più colpito risulta quello maschile: questo non è legato a un fattore di genere, ma per il semplice fatto che a praticarlo di più sono appunto, i maschi. Altro aspetto interessante sono la gravità, la prevalenza e l’incidenza degli infortuni. La gravità degli infortuni andrebbe da leggera a moderata, considerando però che il 50% dei giocatori che si infortuna, necessita di più di un mese per tornare a giocare. Sappiamo inoltre che in termini statistici, si verificano in media 8 infortuni ogni 1000 ore di gioco. Dato apparentemente poco importante, ma che diventa fondamentale in ambito di prevenzione.
Prevenzione e gestione degli infortuni nel padel
Come abbiamo visto, il padel, come tutti gli sport, può comportare rischi di infortuni, ed essendo in costante aumento il numero di persone che lo praticano, è bene sapere come prevenire inutili infortuni e in caso di trauma, come intervenire. Una delle misure preventive più importanti è un adeguato riscaldamento prima di giocare e avere una buona forma fisica che può contribuire a una maggiore resistenza e forza muscolare.
Oltre a un adeguato riscaldamento e a un condizionamento ottimale, è importante migliorare la tecnica e la forza muscolare. Una tecnica corretta può ridurre lo stress articolare e muscolare, riducendo il rischio di infortuni. Inoltre, il miglioramento della forza muscolare garantisce una migliora risposta muscolare ai cambi di direzione, a diminuire lo stress a livello articolare e rinforzare legamenti e capsule.
Può comunque capitare come in tutti gli sport che si possa subire un infortunio. Se si dovesse verificare un infortunio, è importante prima identificarlo in modo preciso e poi trattarlo correttamente. Una buona riabilitazione risulta fondamentale per rispettare questi due passaggi. Ma andiamo nel dettaglio per descrivere come affrontare al meglio alcune tipologie di infortuni, escludendo traumi diretti.
Come FisioMedical interviene sui principali infortuni nel padel
In caso di infortunio al gomito, o in generale all’arto superiore, la causa principale è data in una ampia percentuale da sovraccarico. Capita spesso infatti che per diverse circostanze, la capacità di assorbire movimenti ripetuti da parte delle nostre strutture articolari, venga superata dal carico esterno, che in questo caso rappresentano le ore di padel praticato o l’intensità di gioco. Questo porta a un sovraccarico articolare e delle strutture a loro associate, comportando progressivamente dolore e impotenza funzionale, sintomi del tutto naturali che il nostro corpo mette in atto per proteggere le nostre strutture da lesioni più severe, come lesioni muscolari e rotture tendinee. Cosa fare in questo caso? Prima di tutto è necessario fermarsi e rivolgersi a un fisioterapista che saprà identificare velocemente il motivo del tuo disturbo. Successivamente, in base al tempo trascorso dal momento della comparsa dei sintomi e all’intensità dolore percepito, gli interventi avranno degli obiettivi diversi. In caso di dolore acuto, fondamentale sarà l’utilizzo di crio-compressione, di terapia manuale e del cross-training, ovvero praticare comunque esercizio fisico ingaggiando altri distretti corporei, questo per non intaccare il condizionamento fisico. Se il dolore fosse minimo e fosse passato del tempo dal momento dell’inizio della sintomatologia, allora si darà maggiore spazio all’esercizio mirato a livello dell’arto superiore, che unito a diverse altre terapie, ha come obiettivo primario quello di alzare la capacità di carico dei tessuti coinvolti dall’infortunio.
Situazione diversa avviene invece a carico dell’arto inferiore. Distorsioni capsulo-legamentose alla caviglia e al ginocchio sono le più frequenti e in genere si verificano per movimenti bruschi che difficilmente si riescono a controllare. Essendo la lesione più acuta e comportando il coinvolgimento di più strutture, è necessario individuare correttamente il tessuto o i tessuti colpiti. Una volta escluso problematiche più severe, il trattamento è simile alla gestione acuta degli arti superiori, tenendo in considerazione che l’arto inferiore avrà come obiettivo primario il carico e i cambi di direzione, che dovranno essere ampliamente allenati. L’utilizzo di Blood Flow Restriction e di tavole propriocettive computerizzate, renderanno il percorso terapeutico non solo più efficace, ma anche più stimolante.
Se mi fosse venuto male alla zona lombare? Generalmente il mal di schiena, o lombalgia, si verifica nei giocatori di padel per ridotta forza muscolare e/o a un ritardo dell’attivazione muscolare del tronco, che portano a non saper gestire correttamente le torsioni e i movimenti rapida a cui la schiena è sottoposta durante le partite. Se infatti il dolore che percepite si è verificato in modo progressivo, se lo percepite a fine allenamento o il giorno successivo, e se rimane in zona lombare, descrivendolo come una fascia che avvolge la bassa zona lombare, allora siamo quasi certi che il problema sia questo. Certo come in tutti i casi una buona anamnesi e valutazione sono fondamentali per escludere altre tipologie di disturbo, e rimangono i caposaldi di ogni fisioterapista con competenza.
Concludendo, se ti identifichi in una di queste condizioni, non aspettare a contattarci. Da FisioMedical troverai la migliore soluzione e tutti i trattamenti per descritti nell’articolo.
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